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Doctor Gourmeta, le piante aromatiche e le alghe marine

Doctor Gourmeta esplora la natura: piante aromatiche, erbe officinali, erbe selvatiche commestibili e alghe marine commestibili. Naturalmente e culinariamente.



Musica consigliata per questo racconto: The Heavy – Sixteen





Questo racconto non sarà un semplice elenco delle erbe aromatiche, freddo e spoglio, nemmeno una carrellata di piante aromatiche ed alghe marine commestibili, fredde e banali. Questo sarà senza dubbio un viaggio fotografico tra le erbe officinali ed erbe selvatiche commestibili più strane del pianeta. O meglio, visto l’immane quantità di piante aromatiche ancora da scoprire, assaggiare e di cui decantare, questo sarà un racconto ben preciso su alcune erbe officinali ed alghe marine, quelle più bizzarre e particolari, per gusto e sembianze estetiche. Evviva la natura, e chi se la divora in silenzio.





Tra le piante aromatiche incominciamo in pompa magna con l’Atsina Cress. La pianta prende il nome di una vecchia tribù indiana: gli indiani “Atsina”. Questo popolo usava la pianta per ricavarne una bevanda calda e dolce che alleviava i dolori del mal di gola. Ha un sapore dolce che si abbina perfettamente a dessert e “divertissement” dolci. Le foglie hanno una forma cuoriforme e una tenera e delicata struttura. Può conservarsi fino a 10 giorni, a temperature di 2-4°C.





Il suo sapore ricorda l’anice dolce e la liquirizia. Usare come succedaneo proprio della liquirizia nel caso in cui non si possa spostare il proprio corpo fino a Rossano in Calabria, dove c’è il museo della Amarelli, condottiera e spacciatrice della più buona radice del mondo, la Glycyrrhiza glabra.





Tra le erbe officinali invece, ecco spuntare la Stevia rebaudiana Bertoni. È una pianta erbaceo-arbustiva perenne, di piccole dimensioni, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile.





La Stevia ha creato immensi problemi al commercio mondiale, poiché la sua bellissima peculiarità risiede nel fatto di essere un dolcificante. Per questo, le multinazionali dello zucchero o dell’aspartame hanno cercato in qualsiasi modo di bloccarne la coltivazione e la distribuzione.



Brutti ceffi delle multinazionali, è inutile perché tanto lo zucchero si usa sempre meno (a vantaggio del miele), e presto verrà impiegata maggiormente anche la Stevia. Test indipendenti non sembrano evidenziare controindicazioni, diversamente dal saccarosio raffinato, che è stato provato aumentare la glicemia e favorire il diabete, e dai dolcificanti ipocalorici contenenti aspartame, ritenuti tossici da diversi studi medici. Brutti ceffi delle multinazionali!





Lo chef blogger Eddy Van Damme ha creato questo intrigantissimo Stevia Cake, a base di cioccolato e stevia rebaudiana.





Il Sakura Cress (selezionato dalla olandese Koppert Cress) è poi un germoglio davvero singolare perché ricorda in bocca il sapore dei normali germogli di rafano. E’ particolarmente adatto all’utilizzo in insalate ma anche come guarnizione in piatti di pesce e di carne. Il colore rosso-viola è dato da un aumentato livello di antociani (sostanze con proprietà salutari) nelle foglie.





Il rafano è chiamato anche cren e in Giappone è famoso per il wasabi. Questo “dentifricio verde e piccante” per il sushi si ottiene dalla Wasabia japonica, pianta conosciuta comunemente come wasabi (山葵) o anche con il nome di ravanello giapponese. Della stessa famiglia fanno parte anche il ravanello, il cavolo e la senape. Il wasabi, dato il suo alto costo, si presta spesso a falsificazioni. Sul mercato sono molto frequenti paste simili ad essa: più frequentemente sono fatte con polvere di rafano colorato (spesso con la microalga Spirulina). Il rafano che meraviglia della natura organolettica!





Per imprimere al palato sensazioni di aghi di pino, bisogna cercare tra le erbe selvatiche commestibili. Allora è qui che arrivano le Pinocchio leaves: queste foglie, molto decorative e saporite, con la loro delicata forma ad ombrello sono il delizioso germinello di una selezione di pino. Il sapore si combina molto bene con pesce, cacciagione e dessert.





Tra i fiori e le erbe selvatiche commestibili vivono e prosperano anche i gialli Sechuan Button. La pianta è presente in alcune zone dell’Africa.





Il sapore del Sechuan Button è simile a una vera e propria scossa elettrica: all’inizio si avverte una sensazione di frizzante sulla punta della lingua, poi la sensazione comincia a muoversi per tutta la bocca, si sentono le guance intorpidite, quasi anestetizzate e si comincia a produrre una grande quantità di saliva. Un’avventura in bocca, un Indiana Jones e Nosferatu che giocano alla lotta nel fango nella cavità orale. Da provare, in modeste quantità.





Il nome e’ stato scelto perché il sapore richiama quello del pepe di Sechuan.





E infine le alghe marine commestibili.

La Foglia Ostrica (Oyster leaf) è un portento della natura submarina. La pianta e’ originaria delle coste atlantiche dell’Europa e dell’America settentrionale. Questa piccola foglia ha un sapore d’ostrica leggermente salato e per questo è nota anche come “ostrica” vegetariana. Chiamata nel mondo biologico Mertensia Maritima, è pura esperienza di gusto, sorprendente, come assaporare una vera ostrica, ma in maniera gentile e raffinata.





Il piatto meraviglioso dello chef Paolo Lopriore del ristorante Il Canto a Siena. Frutta secca e salicornia, con una possente granita di acqua di mare. Travolgente!





Tra le alghe marine commestibili, proprio la Salicornia è un asparago di mare carnoso e otticamente aromatico. In Italia vegeta in tutto il litorale adriatico, da Trieste in giù, nel litorale tirrenico, da Livorno in giù e in quello delle Isole. Una sorta di preziosità culinaria nostrana.



Doctor Gourmeta ha esplorato la natura delle piante aromatiche, forse quelle più strane, ma pur sempre ottime erbe officinali ed erbe selvatiche commestibili da provare e degustare avidamente. Ascoltando la musica indie-rock dei The Heavy.

54 comments

1 flò { 07.22.11 at 09:45 }

articolo bellissimo e molto istruttivo complimenti

2 carlo.spinelli { 07.22.11 at 12:47 }

Grazie mille! Cerco sempre di sorprendere e dare allo stesso tempo delle informazioni gastro-culturali.. :-)

3 verdecardamomo { 07.29.11 at 13:59 }

Articolo molto interessante soprattutto per me che sono un’appassionata di spezie.

4 carlo.spinelli { 08.01.11 at 21:29 }

Grazie mille @verdecardamomo, un giorno potremmo fare un post a due mani! ;-)
Che ne dici: tu metti le foto e io ci abbino musica e parole?
Spezie, raccontini minispeziati di 5 righe e una colonna sonora d’anima e ritmo speziato..
Famme sapè, che le tue foto del blog mi piacciono! ;-)

5 Irene Binaghi { 08.28.11 at 11:04 }

Che bravo: hai reso benissimo questo viaggio verde e sorprendente.

6 carlo.spinelli { 08.28.11 at 20:14 }

Grazie Irene! Spero che possa anche essere utile per qualche bizzarra e buonissima pietanza.. A presto farò un bel viaggio nel mondo del sale! :-)

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